L’opposizione alla gentrificazione urbana illegale in Turchia ha provocato pesanti violenze da parte della polizia e di contro un numero sempre maggiore di persone scese in piazza.
Durante il regime dell’AKP – uno dei governi più misogini omofobici e transfobici della storia repubblicana della Turchia – si è registrato un forte aumento del numero di omicidi di donne e persone LGBT. La polizia non ha preso sul serio le denunce delle donne, e non è riuscita a prendere le precauzioni necessarie, né è stata approvata una legge per la protezione delle donne minacciate da assassini liberati dal carcere.
Le indagini penali non vengono condotte correttamente, in particolare nei casi di omicidio di persone transgender. Gli autori non vengono catturati.
L’anno scorso questo stesso governo ha cercato di limitare il diritto delle donne ad abortire, ma ha dovuto fare marcia indietro di fronte a una seria opposizione da parte delle organizzazioni di donne.
L’ultima catena di eventi ha avuto inizio quando sono iniziati i lavori di costruzione al Gezi Park nel centro di Istanbul, nonostante una moratoria al riguardo.
La risposta violenta della polizia non ha messo fine alle proteste, ha invece avuto come conseguenza il loro cambiamento di forma, trasformandole in proteste più apertamente anti-governative.
Il governo, durante il tempo che è stato in carica, ha utilizzato metodi legali e finanziari per sottomettere i media non simpatici al regime al fine di avere il controllo assoluto delle notizie.
Durante le recenti proteste il Presidente del Consiglio ha ancora una volta usato i media controllati del governo per etichettare i manifestanti come traditori e ha anche invitato le donne a fare più figli se davvero amano il loro paese.
Noi, come femministe di numerose organizzazioni di donne, abbiamo preso parte a questa resistenza e invitiamo a sostenerci nella nostra lotta.
Potete aiutarci facendo appello ai vostri governi affinché prendano in considerazione le loro relazioni con la Turchia. Potete anche manifestare di fronte alle ambasciate turche nei vostri paesi. Vi suggeriamo di utilizzare i simboli della nostra resistenza, come maschere antigas e occhialini o, in alternativa potete semplicemente stare in piedi immobili, come facciamo noi ogni sera in Turchia.
Collettivo femminista di Istanbul