Pinar Selek – un’altra sentenza positiva

Ascolta l’intervista a Pinar Selek, dopo l’ultima sentenza positiva del processo, di venerdì 3 ottobre a Istanbul, in cui il gruppo di avvocate/i di Pinar hanno ottenuto di essere sentiti nel merito del caso.
Inoltre il giudice ha riconosciuto la cancellazione della reclusione, mentre il mandato d’arresto internazionale contro Pinar era già stato cancellato.
[dura 24′]
Il processo riprenderà il 5 dicembre.
Pinar Selek non è sola!

Pinar Selek libera

L’11 giugno la IX Corte di cassazione di Ankara ha annullato la condanna all’ergastolo di Pinar Selek!

La corte ha considerato le troppe illegalità che si sono susseguite nel corso del procedimento penale.

È una vittoria per gli/le avvocati/e, per Pinar Selek, per il coordinamento “Noi siamo tutte/i testimoni”, ma soprattutto per tutte coloro e tutti coloro che lottano per la giustizia e per la libertà in Turchia.

Il caso sarà nuovamente riaperto davanti ad una nuova corte d’Assise, perché il sistema giudiziario è stato rimaneggiato in Turchia.

Dopo 16 anni di lotta, il processo non si è ancora chiuso.

Tutti e tutte siamo stanchi/e di tanto accanimento giudiziario, e niente è stato conquistato.

Ciò nonostante, oggi, noi sorridiamo e riprendiamo le forze.

Ammiriamo le reti che abbiamo tessuto durante tutti questi anni e la nostra capacità di creare una molteplicità di resistenze.

Le Collectif de solidarité avec Pinar Selek en France

Ascolta l’intervista con una delle avvocate di Pinar, realizzata il giorno prima della sentenza [dura 10′]

Appello per Pinar Selek

Il 30 aprile ad Ankara ci sarà l’appello presso la Corte di Cassazione –> la decisione è stata rimandata al 11 giugno
Ascolta la replica di un’intervista con Pinar Selek realizzata nell’ottobre 2012 dall’mfla [dura 58′]


Appello per Pinar Selek (aprile 2014)

Come sapete, nel gennaio 2013 Pinar Selek è stata condannata all’ergastolo, anche se era già stata assolta tre volte in passato per le stesse accuse. Gli esperti interpellati sul caso hanno ipotizzato che l’esplosione non sia stata causata da una bomba , di cui Pinar è accusata, ma da una fuga di gas.

Le/gli avvocate/i di Pinar Selek hanno ricorso contro la sentenza, ma il procuratore capo della Corte suprema di appello ha presentato una richiesta di approvazione della sentenza di condanna emessa dalla dodicesima Corte criminale di Istanbul contro Pinar Selek, sentenza che prevede l’ergastolo, nonostante le/gli avvocate/i sostengano che la kafkiana procedura giudiziaria abbia violato tutti gli standard internazionali e turchi sull’essere processati due volte per un solo reato e sui processi penali. Leggi tutto “Appello per Pinar Selek”

Pinar Selek è stata condannata all’ergastolo

Pinar libera, stato turco assassino!
sabato 26 gennaio h 14: andiamo tutte sotto l’ambasciata turca, via Palestro 28, Roma

L’udienza del 24 gennaio 2013 del processo contro Pinar Selek è stata una grande farsa.
Gli avvocati di Pinar hanno strenuamente dibattuto e dimostrato l’illegittimità della riapertura del processo contro Pinar, ma la 12° Corte penale di Istanbul ha voluto condannare la sociologa e militante femminista e anti-militarista Pinar Selek all’ergastolo, con conseguente mandato d’arresto. Leggi tutto “Pinar Selek è stata condannata all’ergastolo”

Istanbul, 24 gennaio: udienza del processo contro Pinar Selek

Ascolta  la corrispondenza con una compagna di Istanbul sull’udienza che si terrà il 24 gennaio del processo contro Pinar Selek, sociologa, femminista e anitmilitarista [dura 7′]

Ricordiamo che è in corso una campagna di solidarietà internazionale per chiedere l’assoluzione di Pinar e sostenere le sue lotte.

Per info e per firmare l’appello: Comitato di solidarietà Pinar Selek libera, Comitato francese

Per un’intervista a Pinar realizzata dal mfla: Pinar Selek – in quanto donna, il mio paese è il mondo intero

 

Solidarietà e sostegno a Pinar Selek

CHIEDIAMO MASSIMA DIFFUSIONE – E’ IMPORTANTE CONDIVIDERE SUI SOCIAL NETWORKS, MANDARE EMAIL AI GIORNALI, SCRIVERE UNA LETTERA DI SOSTEGNO A PINAR SELEK, RICHIAMARE L’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA E DELLA STAMPA DI TUTTO IL MONDO

 Pina Selek
CHI E’ PINAR SELEK? Pınar Selek è sociologa, femminista, antimilitarista e attivista per la pace che sta per essere nuovamente portata a giudizio in Turchia, nonostante sia stata precedentemente assolta ben due volte.
Pınar Selek ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti dei gruppi emarginati ed oppressi, si trova adesso ad affrontare una richiesta di condanna a 36 anni di reclusione in Turchia, avanzata dal 9° Dipartimento Penale della Corte d’Appello.
Pinar è diventata bersaglio della repressione turca a causa di una ricerca sociologica condotta nel 1996 sulle condizioni del conflitto armato tra la Turchia e il Kurdistan e le possibilità di soluzione. Nel 1998, quando viene fermata dalla polizia Turca, Pinar ha nella borsa i colloqui con alcuni militanti curdi, l’ultimo progetto a cui sta lavorando.

COSA E’ SUCCESSO A PINAR? La polizia la ferma, requisisce le registrazioni, vuole i nomi delle persone intervistate. Lei si difende, invocando il segreto professionale. Una spiegazione insufficiente per la giustizia turca: seguono otto giorni di tortura, un’accusa di terrorismo e due anni e mezzo di carcere.

ORA PINAR RISCHIA 36 ANNI DI CARCERE.
Il 13 dicembre 2012 c’è stato l’ultimo atto di questo processo che ha visto l’ennesimo rinvio al 24 gennaio 2013, alle ore 10 presso la 12° Sezione della Corte Penale di Istanbul, con la richiesta illegittima di una nuova condanna a 36 anni di carcere per Pinar, nonostante le precedenti assoluzioni.Pınar Selek stava per finire la sua ricerca sulle conseguenze e gli effetti della guerra civile in Turchia, che per decenni aveva causato numerose vittime e sofferenze al paese, quando si è vista coinvolta in una conspirazione che la accusava di avere messo una bomba al Bazar delle Spezie di Istanbul. Ha trascorso due anni e mezzo in prigione e altri 11 anni nelle aule dei tribunali. Benché fosse stata assolta due volte, ha dovuto sopportare continue accuse che la tacciavano di essere una “terrorista”. La sua maniera di rispondere a questi attacchi era l’unica che conosceva: con la conoscenza, l’amore e le sue esperienze di vita. 
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