Ascolta (1h) la trasmissione di approfondimento sulla violenza di genere all’interno dei Cie e sulla doppia violenza, razzista e sessista, che subiscono le donne che vengono rinchiuse nei lagher di stato.
Qui puoi ascoltare anche la prima trasmissione di riflessioni di genere e di classe sui Cie.
Da una sponda all’altra: vite che contano – Dove sono i nostri figli?
Ascolta (12’45”) una compagna del collettivo femminista di Milano che ci racconta la campagna “Da una sponda all’altra: vite che contano – Dove sono i nostri figli?” a sostegno delle petizioni dei genitori dei ragazzi tunisini partiti per l’Europa subito dopo la rivoluzione e di cui non si ha più notizia.
Riflessioni di genere e di classe sui Cie
A Minipimer abbiamo fatto una riflessione collettiva con le compagne di Milano, Bologna e Roma sul solco delle lotte contro i CIE. Ascolta
Adama è libera
Una compagna della rete Migranda ci racconta l’appello e la mobilitazione per Adama.
Aggiornamenti:
ADAMA è LIBERA!
Migranda – rete di donne italiane e migranti
Bologna: Tortura democratica e disumanizzazione
Milano – assemblea di donne contro le politiche di controllo
Ascolta una compagna di Milano del collettivo Leventicinqueundici che ci parla dell’assemblea di donne prevista per il 4 maggio “Per riprenderci il tempo della vita e lo spazio della città”.
L’intento dell’assemblea è quello di esplorare i nessi fra le politiche di controllo che hanno consentito il nascere di Centri di identificazione ed espulsione, dove rinchiudere donne e uomini migranti bollati come “illegali”, e ciò che limita e ingabbia le nostre vite di cittadine cosiddette “legali”.
Teoremi repressivi
Ascolta la trasmissione di informazione e solidarietà con le compagne e i compagni anarchici di Fuotiluogo colpiti dalla repressione il 6 aprile a Bologna (qui per saperne di più).
Alcuni comunicati di solidarietà di Noinonsiamocomplici, di alcune compagne del varesotto e del Gruppo di lavoro femminista di Roma.
La solidarietà è un’arma!
Donne massacrate nel lager di Ponte Galeria perché vogliono la libertà
Ascolta una donna che si trova rinchiusa nel Cie di Ponte Galeria da cinque mesi, che ha telefona a Radio Onda Rossa per raccontare – in un misto di italiano e inglese – il pestaggio subito stamattina.
Ecco il contenuto della telefonata:
La donna racconta che gli uomini delle forze dell’ordine l’hanno portata in un ufficio all’interno del centro, per picchiarla, insieme ad altre donne.
Evidentemente polizia e carabinieri, ma anche il direttore del centro, non hanno gradito la presenza dei manifestanti sotto alle mura del Cie e hanno voluto farne pagare le conseguenze alle recluse.
Gli uomini in divisa, infatti, hanno spiegato chiaramente alle donne che il pestaggio è una risposta al “casino” che hanno fatto sabato, durante il presidio, e hanno assicurato loro che saranno deportate al più presto nei rispettivi paesi d’origine.
Al momento la situazione nel centro è più tranquilla ma la donna chiede assistenza medica per la sua compagna che sta male.
Al nostro redattore che le chiede se sia pericoloso per le recluse il fatto che si svolgano delle manifestazioni al di fuori del centro, lei risponde che le dovremmo fare ogni giorno!
Perché qua non va bene – spiega la donna – l’acqua non va bene, il mangiare non va bene, i vestiti non vanno bene… fa sempre freddo! Qua non dovrebbe essere una galera – noi non siamo ladre! – eppure ci trattano peggio che in galera.
Infine, a una domanda su cosa vogliono che facciamo dal di fuori, per sostenerle, lei risponde con decisione: just we want freedom! vogliamo solo la libertà!
Petrolio bollente e stupri
Ascolta la corrispondenza in preparazione del presidio davanti all’Eni Store di Bologna, organizzato da donne e lesbiche contro i CIE, indetto per il 9 marzo, per rompere il silenzio sulle violenze che le ribelli e le donne migranti stanno vivendo in Libia e nei lager italiani a causa degli interessi economici e delle politiche securitarie dell’Italia e dell’Unione europea!
Leggi il volantino.